Ricerca Eurispes sul gioco in Italia, focus sul Bingo: rinascita se online e con minor prelievo erariale

I dati indicano la svolta nel decreto AAMS dell’8 ottobre 2009 e nella diffusione del Bingo online

Roma, 18/12/2009 – La situazione del Bingo in Italia è preoccupante, come emerge dalla ricerca condotta dall’Eurispes sul gioco in Italia e presentata il 15 dicembre 2009 a Roma.
Il gioco è stato istituito in Italia nel 2000 principalmente con lo scopo dell’intrattenimento collettivo, come accade tuttora in Inghilterra, dove la chiusura di una sala di Bingo ha un enorme impatto sociale nel quartiere o nella cittadina.
In Italia la sala di bingo come centro aggregatore e con funzione “socializzante” non si è mai riuscita a realizzare completamente, costretto il gioco nella morsa delle tasse e di una serie di difficoltà non da poco per poter aprire e gestire una sala per il gioco del Bingo, nonché di una lunga lista di pregiudizi e luoghi comuni.

I CAMBIAMENTI NEL 2009
A seguito del trend negativo degli introiti dal 2007 incluso, il decreto direttoriale AAMS dell’8 ottobre 2009 propone una serie di rinnovamenti, tuttavia solo in via sperimentale e fino al 31 dicembre 2010: incremento del montepremi destinato ai giocatori dal 58% ad almeno il 70% del prezzo di vendita del totale delle cartelle vendute per partita; il prelievo erariale è stato diminuito dal 20% all’11% del prezzo di vendita delle cartelle; anche il compenso dell’affidatario del controllo centralizzato è stato ridotto all’1% del prezzo di vendita delle cartelle dal precedente 3,8%. Subito dopo, il 16 ottobre 2009, un altro decreto AAMS ha dato il via alle prove tecniche di trasmissione dati per la partecipazione a distanza e il 30 ottobre è iniziata la sperimentazione del Bingo online di Sisal.

L’ANDAMENTO DELLA RACCOLTA
Il settore del Bingo è stato definito “sovrastimato agli esordi”, poiché le previsioni iniziali diffondevano stime di alti introiti e di un numero di sale aperte in Italia molto più elevato di quello che si è verificato nella realtà. Dall’apertura della prima sala la crescita del Bingo è stata costante, ma nel 2007 si è registrato il primo segno di un’inversione di tendenza: la raccolta più alta avuta è stata quella del 2006 con 1,75 miliardi di euro e nel 2007 era già scesa a 1,72 miliardi di euro con una diminuzione dell’1,7%. Anche il 2008 ha fatto segnalare un ulteriore calo con una raccolta pari a 1,63 miliardi; le stime del 2009, in base agli introiti dei primi 9 mesi pari a 1,05 miliardi, confermano la tendenza negativa, nonostante il periodo natalizio.

LA SITUAZIONE DELLE SALE IN ITALIA
In parallelo anche il numero di sale aperte in Italia è in costante diminuzione nel periodo 2007-2009 con eccezione della Campania (+4 sale) e della Sardegna (+1 sala). Napoli (19 sale), Roma (17 sale) e Milano (12 sale) le province con più alto numero di sale, “verosimilmente perché sono le province più popolose del Paese”; invece la provincia di Messina (5 sale, come le province di Bari, Bergamo e Salerno) presenta un numero di sale “singolarmente” elevato rispetto al numero degli abitanti. Le stime iniziali si assestavano sulle 800 sale aperte, ma in realtà non sono mai state superate le 420 unità. Attualmente le sale aperte sono circa 300, ma si prevede la chiusura di almeno 25 sale per la fine del 2009, se non verranno effettuati interventi correttivi e mirati.

LE ENTRATE ERARIALI E IL RAPPORTO CON L’INTERO SETTORE DEI GIOCHI
La chiusura di 25 sale è un dato allarmante, poiché il Bingo dà occupazione a 15mila persone in Italia, molte delle quali perderebbero il posto di lavoro; inoltre lo stato italiano riceve introiti sempre minori. Il Bingo chiude il 2008 con un’entrata erariale pari a 327 milioni di euro, in diminuzione del 5,2% rispetto al 2007, anche quest’ultimo anno fa registrare un dato negativo rispetto all’anno precedente: 345 milioni pari all’1,7% in meno rispetto al 2006. Inoltre la raccolta del Bingo rispetto alla raccolta totale del settore giochi in Italia “pesa” sempre meno nel periodo 2003-2008: il settore giochi in Italia cresce costantemente, ma gli introiti del Bingo non crescono in proporzione e dal 2007 incluso inizia la decrescita: da un “peso” del Bingo dell’8,1% sul comparto giochi nel 2003 si passa al 3,4% del 2008.

Serafina Cascitelli

 

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