Gli italiani e il gioco: dalla scopa napoletana al gioco online

 

Roma, 11/06/2010 – Quale il rapporto degli italiani con il gioco? I dati Agicos non lasciano spazio a dubbi: il bel Paese figura tra i primi cinque scommettitori al mondo.  Lotto, 10 e lotto, superenalotto, totocalcio, scommesse ippiche, slot machines, gratta e vinci, giochi di abilità, scommesse sportive, bingo…si moltiplicano le insidie in una jungla inestricabile di giochi in cui perdersi è facilissimo.

 

 Cinquant’anni fa un simile “vizietto” poteva ancora strappare un sorriso, essere ridicolizzato, raccontato con leggerezza: come dimenticare la meravigliosa scena del grande Vittorio De Sica nell’episodio I giocatori (ne L’oro di Napoli) che, nella parte di un nobile napoletano ridotto in miseria dal vizio del gioco, cerca la sua rivincita in lunghe partite a carte con il figlio del portiere, un bambino di otto anni che continua a batterlo a scopa?

Un ritratto indimenticabile del cinema italiano.

 

Ma è possibile ancora ridere? I tempi sono cambiati e indietro non si torna.

Cosa fare? Raffaele Ferrara, direttore di Aams, è molto chiaro: “Il proibizionismo non paga… L’apertura di nuove forme di gioco non rappresenta un eccesso, ma l’evoluzione di un percorso già iniziato”. Il percorso è iniziato e prosegue: è inutile, oltre che sciocco e privo di senso, tentare di arginare e deviare il naturale corso delle cose. Ciò che appare necessario è riportare il gioco nei limiti della legalità, tutelare i giocatori e sensibilizzare i cittadini al rischio della dipendenza da gioco.

 

Riguardo al primo punto sembra che la macchina della liberalizzazione sia stata abbastanza efficace: “Essa ha fatto emergere le scommesse in nero e le ha veicolate nella legalità”, sostiene ancora Ferrara. Pare che i risultati non si siano fatti attendere: le scommesse in nero rappresenterebbero il 10-20% del totale, mentre nel 2006 rasentavano ancora il 50%.

Allontanato lo spauracchio del gioco d’azzardo, appare però essenziale puntare sull’educazione e sulla sensibilizzazione: educare alla consapevolezza, ad un uso cosciente e responsabile del gioco, al recupero del sano gusto del gioco.

 

Brunella Muttillo

 

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