La “liberalizzazione controllata” sperimentata in Italia diventa un modello da studiare e replicare
Roma, 27/07/2010 – Raffaele Ferrara, direttore generale di Aams, lo ha sempre sostenuto e continua a ribadirlo nella sua ultima intervista rilasciata oggi al sole 24ore: il proibizionismo non ha mai dato grandi risultati. Probabilmente questo assunto può essere applicato in ogni campo, nondimeno in quello dell’industria dei giochi, la cui crescita è stata negli ultimi tempi talmente esorbitante da costituire un vero rompicapo per lo Stato che si trova nella condizione di dover vigilare e garantire la sicurezza dei fruitori, ma allo stesso tempo con strumenti che siano il meno possibile restrittivi e coercitivi, così da garantire la libertà dei giocatori.
Pare proprio, a detta di Ferrara, che il modello italiano, con quella che lui definisce “liberalizzazione controllata”, sia riuscito a conciliare la garanzia della sicurezza con quella della libertà del fruitore, “lasciando il cittadino libero di giocare, ma dentro precisi confini e tutele”.
Lo Stato ha il dovere di garantire la legalità nel campo del gaming online, facile bersaglio per la criminalità organizzata, ponendo particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione.
Indubbiamente ciò non è facile conseguirlo ed ogni paese ha la sua ricetta: esistono stati più liberali e tolleranti accanto ad altri decisamente più proibizionisti. La tanto auspicata armonizzazione legislativa tra i membri della Comunità europea, che ordine riuscirebbe a porre in questo campo tanto delicato, pone però molti problemi. La grande eterogeneità esistente tra gli stati europei, a livello economico, socio-culturale e politico, costituisce un forte ostacolo ai fini dell’attuazione di una legislazione comune che possa soddisfare tutte le parti.
Al di là di questo, la questione fondamentale da affrontare rimane quella della sicurezza: i controlli e la vigilanza vanno ulteriormente rafforzati con anche una maggiore presenza sul territorio. In questo senso – dichiara Ferrara – diventerà operativo a breve, entro il 15 settembre, il nuovo comitato di alta vigilanza sui giochi, costituito dai vertici di tutte le forze di polizia, degli enti pubblici (come le Agenzie fiscali) e di tutti quegli organismi privati che possano essere utili nella lotta all’illegalità.
Brunella Muttillo