Bingo e fisco, una storia senza fine. Prelievo al 10% per il bingo online, ma le sale terrestri?

9 luglio 2011 – La manovra fiscale voluta da Tremonti introduce molte novità nel settore dei giochi e risveglia silenti questioni rimaste aperte nel bingo. Forte stretta sull’illegalità ma anche nuove modalità di Lotto, superenalotto europeo, poker live nei circoli e allargamento della rete di scommesse e slot. Viene introdotta in particolare nel bingo online un’aliquota per il prelievo erariale pari al 10% delle somme giocate.

Indubbiamente questo orientamento che riguarda il prelievo erariale nell’aumentare il pay out delle vincite risulta una ottima strada per evitare la fuga verso giochi con un pay out più elevato; lo conferma Salvatore Barbieri, presidente dell’ Ascob (Associazione Concessionari di Bingo), che commenta positivamente l’iniziativa fiscale: “Con l’installazione nelle sale degli apparecchi vlt che offrono una percentuale di vincita superiore all’85% registriamo un lento e costante spostamento della clientela verso i giochi offerti da questi terminali a tutto svantaggio dell’offerta del bingo. Se ora, con una percentuale di imposta unica inferiore potremo permettere la restituzione di vincite più alte ci sarà un vantaggio anche per l’Erario”.

La spina nel fianco però non tarda a emergere e riguarda la lunga e infinita questione ancora aperta dell’elevata tassazione del bingo terrestre che attualmente gode di una tassazione agevolata, ma solo in via transitoria e nonostante tutto alta rispetto ad altri giochi. Tutto ciò incide fortemente sulla raccolta del bingo terrestre, che ha già mostrato come la ripresa registrata ultimamente sia dovuta soprattutto ad aggiustamenti di  natura fiscale. Infatti Barbieri si chiede che interesse mai potrebbero avere gli investitori verso il bingo terrestre se trovano che sia più favorevole dal punto di vista fiscale investire nel bingo online: “Nel settore del betting, ad esempio – commenta – c’è sia l’offerta da remoto, sia l’offerta fisica. Il trattamento delle attività in materia fiscale resta invariato qualunque sia il canale di diffusione dei giochi proprio per evitare fenomeni contrastanti nell’offerta”.

Secondo Barbieri i tempi sono addirittura maturi per fare un passo avanti nel mondo del gioco bingo online e terrestre: “Con la manovra estiva si cercano soldi – spiega la sua opinione Barbieri –  Sorprende che non abbiano chiesto a noi se ci sentivamo di poter fare qualcosa per lo Stato. Così come avvenne in occasione del sisma in Abbruzzo, quando i concessionari di Newslot furono chiamati a grandi investimenti per le vlt. Anche il bingo oggi potrebbe offrire un contributo all’Erario in cambio di un rinnovo della concessione o dell’istallazione di terminali automatici esclusivamente dedicati al bingo”. “Siamo convinti – conclude il numero uno dell’Ascob – che i tecnici della Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato avranno già inviato agli indirizzi competenti i suggerimenti giusti affinché le disposizioni della manovra estiva diventino veramente utili alle necessità del Paese, degli operatori del bingo e dei giocatori. Per questo attendiamo una convocazione urgente presso Aams”.

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