Crisi economica mondiale? Non per il gioco online

Roma, 26 agosto 2010 – Se l’intero ambito del gioco giova di questa particolare congiuntura storica ed economica, quello del gioco online registra crescite più che rilevanti. Pare che l’unico settore che registri una controtendenza rispetto alla generalizzata crisi economica e finanziaria che sta investendo l’intero globo sia quello del gioco, ed in particolare quello del gioco online. Dati alla mano, solo per fornire un esempio: Paddy Power, il primo provider irlandese, ha registrato nei primi sei mesi del 2010 un incremento delle giocate addirittura del 50% rispetto alla seconda metà del 2009.

Che proprio nei momenti di recessione più profonda si incrementi la “smania” del gioco, e con esso la speranza di vincere, non è un fenomeno nuovo; tutt’altro.
Probabilmente ciò a cui si assiste in questo particolare momento storico è la vertiginosa espansione di un fenomeno che si fa sempre più generalizzato ed in costante crescita; che rispecchia il veloce susseguirsi di cambianti nel tessuto sociale; che non conosce età, sesso, estrazione sociale, disponibilità economiche. Tutti giocano: chi più, chi meno. Il problema resta sempre quel limite sottilissimo e labile che divide il sano gusto del gioco dal rischio del gioco patologico.

Bisogna tuttavia aggiungere che non si tratta di un incremento di introiti a circuito chiuso: le ricadute occupazionali, che si manifestano tramite l’apertura di nuovi punti di scommessa, sono tutt’altro che irrilevanti e vanno di pari passo allo sviluppo del gioco.

Brunella Muttillo

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