Roma, 20 settembre 2010 – Continua senza sosta la diatriba sulle famigerate fideiussioni, che rappresentano nel gioco del bingo uno scoglio difficilmente superabile per i concessionari, data la gravosa onerosità. Mercoledì 22 settembre 2010 si saprà cosa il governo intende fare in merito all’interrogazione n. 7-00383, presentata a luglio dall’onorevole Gerardo Soglia (pdl), in seguito alla liquidazione coatta della Banca Popolare di Garanzia di Padova che aveva rilasciato a circa 20 sale Bingo la fideiussione. Già in discussione dallo scorso mercoledì, mira a rendere più agevole la strada agli operatori, proprio lavorando sull’importo per la garanzia fideiussioria che ormai dieci anni fa era stata fissata nella cifra di 1 miliardo di lire, circa 516.000 euro, secondo il regolamento del gioco del bingo adottato col decreto n. 29 del 2000.
C’è una grande attesa per la agoniata riformulazione della disciplina sulle fideiussioni e sembra che lo stesso governo si trovi d’accordo nel giudicare la cifra troppo elevata tanto che si potrebbe giungere verosimilmente all’auspicata “riduzione dell’importo alla luce delle attuali esigenze” (Foglia ad Agipronews). Come scritto nell’interrogazione, secondo l’onorevole Soglia la garanzia fideiussoria “sembra tuttavia aver perso gran parte della sua ragion d’essere”, poichè originariamente necessaria per “garantire il pagamento del prelievo erariale sulle cartelle acquistate, nonché il rispetto degli obblighi organizzativi cui è tenuto il concessionario”, attualmente “i concessionari, per ottenere la concessione stessa, devono avere in gran parte già ottemperato ai predetti obblighi organizzativi”. Poichè i concessionari in realtà “pre-pagano” le proprie cartelle, la fideiussione serve in questo frangente per lo più a garantire il pagamento dei premi ai cittadini.
L’onorevole Soglia propone anche una soluzione alternativa, senza dubbio più fattibile, se non altro per le cifre: secondo il pidiellino lo Stato non dovrebbe richiedere una cauzione superiore ai 100.000 euro, esattamente tra 50.000 e 100.000, “con la somma precisa che varia in base al volume di gioco della sala”, quindi in base al numero di cartelle che ciascun gestore ha ritirato nell’anno precedente. Le sale da gioco del Bingo sono ormai una realtà consolidata, per quanto in questi anni penalizzata; ma c’è stato modo di stabilizzarsi in questo decennio e prendere un proprio posto nel comparto dei giochi, tanto più che ormai è uscito dalla fase sperimentale anche il bingo online. Poco senso ha chiedere una garanzia così elevata. Anzi secondo Soglia una risoluzione in tal senso “può sollevare i concessionari da una fideiussione troppo elevata e quindi permettere alle sale di crescere, garantendo più introiti all’erario” e sarebbe “a costo zero”, perchè come dice ad Agicos, il “rischio per lo Stato non c’è praticamente più”, visto che la vincita più elevata che si possa fare arriva al massimo a 50.000 euro. L’onorevole pone l’accento anche su un’altra questione spinosa: il “proliferare di istituti che fanno fideiussioni importanti, incassano i premi e poi dopo tre anni chiudono lasciando tutti a piedi”, che si può arginare proprio riducendo l’importo da dare in cauzione allo Stato.
Serafina Cascitelli