Era nell’aria da tempo la volontà di integrazione del gaming online con il social network per eccellenza: la miccia è stata accesa e, nella sua veloce avanzata, non sarà più possibile spegnerla. L’uso di facebook, fenomeno a tal punto pervasivo, globale, divenuto così necessario da indurre a chiedersi come funzionasse il mondo prima della sua introduzione, non poteva non esercitare la sua carica attrattiva su un comparto parimenti sviluppato, quello del gioco online. E quando l’industria del gioco si unisce con la creatura di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, le conseguenze, in modo particolare nel lungo periodo, sono solo parzialmente prevedibili.
Dalla notizia della recente introduzione nel Regno Unito del bingo in real money su facebook, “Bingo Friendzy”, la prima app che consente di giocare a soldi veri sul social network, frutto di una joint venture con il noto operatore britannico Gamesys, gli operatori del gambling presagiscono l’enorme potenziale offerto da tale rivoluzione. E al bingo online naturalmente seguiranno a breve le slot machines e il casinò online.
Doug Purdy, responsabile dello sviluppo di Facebook, in una recente intervista ha rivelato un incremento stupefacente degli utenti che si avvalgono del social network per giocare: la bellezza di 235 milioni di persone si sono collegate sulle pagine dedicate al gaming nel solo mese di luglio, presagendo un incremento per il 2015 che darà adito ad un mercato di 2,4 miliardi di dollari. Il bingo online si qualifica così come il precursore di una vera e propria rivoluzione che può essere definita a tutti gli effetti socio-culturale, in quanto i suoi effetti non si limitano ai soli risvolti economici ma interessano la vita delle persone.
Se i sostenitori di tale operazione si mostrano entusiasti ed ottimisti, confidando nell’inflessibile regolamentazione del gioco online che fugherebbe ogni preoccupazione (Julien Codorniou, head of gaming di facebook per l’Europa, l’Africa e il Medioriente e nel Regno Unito, dichiarava poco tempo fa: «Il gioco d’azzardo nel Regno Unito è regolato da una legislazione ferrea. Potranno giocare solamente i residenti inglesi che abbiano compiuto il 18esimo anno di età»), tuttavia le perplessità permangono. Oltre alla tutela della privacy dell’utente, il punto più problematico e scottante è quello della tutela dei minori: è ben noto quanto sia facile crearsi su facebook un falso profilo che consentirebbe anche ai minorenni di bypassare l’ostacolo dell’età. Si stima che i fake user su facebook superino gli 80 milioni, praticamente un decimo degli utenti totali.