Nessuno ci avrebbe scommesso, eppure è accaduto: il poker inizia a soffrire a livello mondiale. Si registra una flessione del 6,5% che coinvolge tutti i più grandi operatori del gioco nella modalità a torneo; unica eccezione positiva è l’Italia grazie al lancio del poker in versione cash che ha fatto incassare, nei 13 giorni di luglio dal suo avvio (18 luglio), l’alta cifra di circa 350 milioni di euro.
Infatti salgono in classifica le piattaforme attive in Italia, come PokerStars.it, Microgame e Ipoker, avvicinandosi ai grandi colossi internazionali. Leader del poker cash di luglio è PokerStars che ha registrato giocate per oltre 107 milioni di euro; segue Microgame che ha raccolto circa 50 milioni di euro; terze sul podio a pari merito Eurobet e Cogetech con un incasso per entrambe tra 10 e 11 milioni di euro. Cifre da brivido, considerando che dal giorno di partenza non si è giocato 24 ore su 24, ma 3 ore i primi i due giorni e per altri 2 giorni successi 12 ore; solo dopo quattro giorni dall’apertura il nuovo poker cash è rimasto aperto per 24 ore.
Dunque a soffrire, per altro non poco, è la modalità a torneo che perde un terzo degli incassi a causa del cash: sono stati incassati a luglio di quest’anno 150,3 milioni di euro, il 35% in meno rispetto al luglio 2010 quando la raccolta ha raggiunto quota 231 milioni di euro. Leader resta sempre PokerStars che, con un incasso di 49,4 milioni di euro (49,1 nel luglio 2010), sembra in realtà non avvertire la flessione. Seguono Microgame e Gioco Digitale/Bwin che con raccolte rispettivamente di 26,5 e 25,0 milioni di euro fanno registrare -58,4% e -29,6% rispetto a luglio 2010. Anche Lottomatica/Totosì e Snai subiscono forti flessioni: -29,6% per la prima e -24,1% per la seconda che incassano rispettivamente 19,8 e 9,0 milioni di euro. Per gli operatori minori il trend nel complesso è lo stesso.
Nonostante tutto, la scelta del poker cash e del casinò online è vincente perché sottrae all’illegalità volumi di denaro e rende sicuro e competitivo il gioco a tutto vantaggio dei giocatori, che infatti hanno fatto registrare 180.000 nuovi conti aperti, cioè nuovi potenziali giocatori sottratti al gioco in clandestinità. In questi primi giorni di attività la spesa degli utenti al netto delle vincite è di 833.000 euro per il poker in versione cash e di 218.000 euro per i giochi di casinò online.
Dalle prime stime si calcola che nel 2011 queste nuove modalità di gioco varranno 7,7 miliardi di euro e lo stesso comparto dell’online se ne gioverà accrescendosi, si suppone, del 145%, passando da 4,8 a 11,8 miliardi di euro: si stima che il casinò online garantirà 4,1 miliardi, dunque il 34,7% di tutto l’online e il poker cash intorno ai 3,6 miliardi, che rappresenta il 30,5% del segmento dei giochi a distanza. A tutto vantaggio anche dell’Erario? Ni; in base alle più rosee previsioni nelle casse dello Stato entreranno non oltre 154 milioni di euro, poiché questi giochi beneficiano di un regime fiscale agevolato per poter essere competitivi e appetibili rispetto all’offerta illegale. I concessionari infatti devono distribuire in vincite almeno il 90% delle giocate.