Esattamente un anno fa, il 18 luglio 2011, venivano inaugurati i fortunati giochi da casinò e il poker cash, elementi ormai imprescindibili nel carnet di giochi online il cui successo si legge dai dati Agicos relativi agli ultimi 11 mesi. Dal luglio scorso sono stati giocati la bellezza di 16,4 miliardi di euro che hanno generato una raccolta di circa 13,5 miliardi di euro, per l’esattezza 9,5 miliardi per il poker cash e quasi 4 miliardi per i casinò games.
Al di là di tali altisonanti cifre, il dato stupefacente risiede nel payout, nella quota restituita in vincite, a tal punto elevata, pari al 97%, da surclassare la percentuale degli altri giochi online. In sostanza ogni giocatore ha investito nei giochi online 286 euro ma ne ha rivinti 277, per una spesa di soli 8 euro. Per cui, escludendo l’ipotesi che il giocatore italiano medio sia estremamente fortunato, bisognerà sottolineare il fatto che il regime fiscale è concepito in maniera tale da garantire un ottimo ritorno nelle mani degli utenti.
Un altro dato interessante che emerge dal bilancio di questo primo anno di vita è che praticamente solamente tre operatori controllano la metà del mercato dei casinò games. Ad aggiudicarsi la più ampia fetta del mercato, pari al 30%, è Lottomatica, con una raccolta di quasi 1,2 miliardi di euro. Segue al secondo posto bwin.party con una quota di mercato pari a meno della metà di Lottomatica, il 12%, con una raccolta di quasi 500 milioni di euro. In terza posizione, a pari merito, troviamo Sisal e Snai con il 10% e una raccolta di circa 400 milioni di euro. Da non dimenticare William Hill e Winga che si attestano attorno al 6,5% con una raccolta di 250 milioni. Conti alla mano, il 75% del mercato è nelle mani di soli sei operatori.
Il successo dei casinò games, infine, registrerà un ulteriore stimolo a fine anno con l’introduzione delle attesissime slot machines online che, si ritiene, potranno addirittura superare il poker cash attestandosi all’apice del comparto giochi. Si stima così che la raccolta annuale potrà passare dai 4 ai 10 miliardi di euro.